PINOCCHIO cameriere


Mini-libro anni '40
di 8 pagine + copertina, dimensioni: cm 10 x 14
Tip. Velograf - Roma

  PINOCCHIO FUTURISTA 


Pinocchio cameriere  


Per la sua solita smania di farsi un bel gruzzolo da sperperare in divertimenti e gelati, Pinocchio un giorno si mise in mente di darsi a un mestiere: e, poichè per tutti i mestieri occorre saper fare qualcosa, gli parve che quello del cameriere fosse l'unico adatto a lui che non sapeva far nulla di nulla.
Si presentò quindi alla Trattoria dell'ossobuco, gestita da un bravo ometto piccolo e grasso che, col suo enorme berretto da cuoco cacciato sul capo, stava sempre in cucina a preparare dei gustosi manicaretti per la sua clientela. Simeone (era questo il suo nome) aveva un cuor d'oro e si sarebbe fatto in mille per contentare i suoi avventori, ma la stessa bontà d'animo ch'egli mostrava verso di loro faceva sì che gli spiacesse infinitamente di ammazzare dei polli o dei capretti da cucinare per la sua clientela: e, per tale ragione aspettava sempre che i polli o i capretti morissero di morte naturale, per cui nessuno mai poteva vantarsi d'aver mangiato alla Trattoria dell'ossobuco un tacchino o un coniglio che non fosse morto di decrepitezza.
Pinocchio si presentò all'oste Simeone, mentre questi arrosolava dei bellissimi cosciotti di montone, che aveva comperato la mattina al mercato, non senza essersi prima assicurato che quel montone era morto di crepacuore in seguito a gravi disgrazie di famiglia.
- In che posso esserti utile, burattino? - gli chiese l'oste, la cui gentilezza verso tutti non conosceva limiti.
- Mi scusi, - disse Pinocchio garbatamente, - avrei bisogno di trovar lavoro: e, poichè sento una naturale disposizione per fare il cameriere, vengo a domandarle se ella non sarebbe disposto ad assumermi nel suo locale...
- Sei già stato cameriere in qualche posto? - domandò l'ometto.
- Finora no, - disse Pinocchio. -
Ma, nella nostra famiglia, abbiamo tutti avuto il bernoccolo del cameriere. Mio nonno era cameriere, mio padre era cameriere ed i miei figlioli, quando ne avrò, saranno camerieri.
Abbiamo deciso di fare, della nostra schiatta, una collezione completa di camerieri.
Simeone lo guardò, ammirato.
- Bravo! - disse. - E tuo padre era bravo, come cameriere?
- Non c'era nessuno che lo superasse.
Era così celebre in tutto il mondo che, dalla Cina e dall'Australia, venivano frotte di viaggiatori al solo scopo di vederlo servire in tavolo.
- Sei, senz'altro assunto! - disse Simeone. - Però, - soggiunse, dopo una pausa, - devo subito avvertirti che non ti darò un solo soldo di stipendio. La mia naturale bontà d'animo me lo vieterebbe, poichè mi parrebbe di offenderti. Ti accontenterai delle mance, e, quanto al desinare, mangerai gli avanzi della mensa.
- Accetto, senz'altro! - disse Pinocchio, e si mise subito a servire in tavola.
Proprio in quell'istante un avventore lo chiamò con tono imperioso:
- Cameriere, - disse - questi gnocchi sono molto duri!
- Sì, signore, - disse Pinocchio.
- Ma non capisci che a masticarli, si rompono i denti?
- Se vuole, signore, posso portarle lo schiaccianoci...
- Lo schiaccianoci per gli gnocchi?! -urlò, inferocito, l'avventore. - Riporta subito questo piatto in cucina e dammi la lista.
Pinocchio non se lo fece dire due volte: dopo d'aver portato il piatto in cucina, diede la lista al cliente, il quale disse:
- Dimmi una cosa, burattino: gli spaghetti sono al dente?
- Si, signore, - rispose Pinocchio. - Sono al dente per quegli avventori che hanno un dente solo e sono ai denti per quegli avventori che hanno la dentatura completa...
- Vuoi forse prendermi in giro? - urlò il cliente, inferocito. - Non sai che al dente, vuol dire nè troppo cotto nè poco cotto?
- Si, signore... - rispose Pinocchio, che non aveva capito nulla.
- Bene! disse l'avventore rabbonendosi. - Rinunzio alla minestra, perchè ho molta fretta! Dammi del maiale.
- Maiale1 - disse Pinocchio, senza scomporsi.
- Appunto: ti ho già detto di darmi del maiale!
E Pinocchio ripetè con maggiore foga:
- Maiale!
- Mascalzone! - gridò l'avventore - Come ti permetti di darmi del maiale?
- Signore, - disse Pinocchio, - se le do' del maiale è perchè lei mi ha detto di darle del maiale!
- Ma che razza di trattoria è mai questa! - gridò il cliente, dato alle furie. - Vado via! in questo locale non metterò mai più piede1 - Ed uscì brontolando.
Pinocchio ci restò male, ma si consolò ripromettendosi di essere più accorto e servizievole con gli altri avventori.
Da un tavolo, un signore lo chiamò con fare arrogante:
- Cameriere! - disse, indicando il piatto. - Ci sono delle mosche nella minestra!
- Signore, - rispose il burattino, inchinandosi con bel garbo, - se vuole, posso darle lo scacciamosche!
- Lo scacciamosche a me!? - urlò l'avventore, fulminandolo con lo sguardo. - Ti insegnerò io a prendermi in giro in tal modo, burattino della malora! In che razza di ristorante sono mai capitato! - disse poi, prendendo il cappello e il bastone. - Ricorrerò alle autorità competenti, così saprete con chi avete a che fare! - Ed andò via, roteando gli occhi dal gran furore.
Pinocchio si guardò intorno, stupito che i suoi modi gentili e premurosi suscitassero tanta collera; da un altro tavolo un cliente lo chiamò, battendo il coltello contro un bicchiere. Il burattino si avvicinò premurosamente a lui.
- Avete fegato? - chiese il cliente.
- Si, signore, - rispose Pinocchio. - A dir la verità, il fegato non è mai mancato nè a me nè a tutti quelli della mia famiglia. Mio padre si è sempre distinto per il suo coraggio ed io pure, se capita di fare alle mani, non sono secondo a nessuno.
- Ti domando, - disse l'altro, che aveva molta pazienza, - se in cucina c'è fegato. Se ce n'è, portamene una porzione al burro. E portami, inoltre, delle polpette in umido ed una bottiglia di vino.
Pinocchio capì e si precipitò in cucina. Ne uscì dopo poco reggendo un largo vassoio, ma nella furia, urtò contro un tavolo, perse l'equilibrio, cercò di conservarlo aggrappandosi al naso d'un avventore, fece piovere sul suo capo il mezzo litro di Chianti, e, tra la pioggia del vino, il grandinare delle polpette, lo strepito dei clienti, gli urli del padrone, ne nacque un tal putiferio che Pinocchio, per salvarsi, infilò la porta e se la diede prudentemente alle gambe.


a cura di Rames Gaiba
© Riproduzione riservata


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1 commento:

  1. Di questa serie "Futurista" esiste anche i titoli:

    - Pinocchio a scuola
    - Pinocchio soldato

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